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“Vir’a sfugliatell’e po’ muor”: la storia di un dolce nato per errore

La sfogliatella è un dolce tipico della pasticceria campana ed è possibile assaggiarlo in due varianti: riccia, preparata con pasta sfoglia, oppure frolla realizzata appunto con la pasta frolla.

La sfogliatella, meglio conosciuta con l’appellativo dialettale napoletano ‘a sfujatèlla, è un dolce che anticamente veniva preparato nel periodo natalizio. Data la sua bontà e l’alta richiesta, questo irresistibile dessert si trova attualmente 365 giorni l’anno.

Le origini di uno dei dolci più ricercati al mondo

La storia narra che la sfogliatella sia nata quasi per caso. Secondo quanto tramandato e raccontato dai nonni napoletani, sembra proprio che la sfogliatella sia nata nella cucina di un antico convento: era avanzata un po’ di pasta di semola e per non buttarla venne aggiunta frutta secca, zucchero e limoncello. Questo “ripieno” venne ricoperto con un cappuccio di pasta sfoglia e riposto all’interno di un forno caldo.

 Il dolce, sin dal primo assaggio riscosse molto successo tra gli abitanti e prese il nome di Santarosa in onore della santa a cui era dedicato il convento.

Nel 1818, il pasticcere napoletano Pasquale Pintauro entrò in possesso della ricetta segretissima della Santarosa. Dopo aver leggermente modificato la ricetta ed aggiunto la variante della frolla, portò il dolce a Napoli dove anche qui ebbe molto successo.