Il vino italiano, eccellenza territoriale a tratti invidiatoci a livello mondiale, imbocca sempre più rapidamente la strada della sostenibilità.
Dopo il decreto firmato la settimana scorsa dal ministero delle Politiche agricole sulla costituzione del comitato della Sostenibilità vitivinicola, l’Italia sarà il primo paese in Europa a dotarsi di una norma pubblica che porterà a certificare i vini ‘puliti’, o meglio green, anche attraverso il riconoscimento di un logo da inserire in etichetta.
“La strada maestra è stata imboccata – ha spiegato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv) Paolo Castelletti alla vigilia dell’assemblea generale dell’associazione tutta incentrata sui temi della sostenibilità – ora ci aspettiamo che il ministro delle Politiche agricole Patuanelli possa firmare a breve il decreto relativo al disciplinare. L’obiettivo è produrre i primi vini certificati già dalla prossima vendemmia, per un dispositivo concepito per coinvolgere quante più aziende possibili, che armonizza la corretta gestione in vigna, in cantina e del personale. La sostenibilità – ha concluso – è un valore in chiave green ma anche e in ottica di mercato, come testimoniato dal modello neozelandese, unico Paese al mondo ad aver adottato una misura simile prima di noi”.