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Uno dei prodotti più diffusi della salumeria calabrese: la salsiccia Dop, gusto deciso, carattere forte

La Salsiccia di Calabria Dop è, fra i salumi calabresi, quello più conosciuto e diffuso. Si ricava dall’impasto delle carni della spalla e del sottocostola lavorate quando la temperatura interna è compresa tra 0° e 3°C. Opportunamente aromatizzato con pepe nero o pepe rosso dolce o piccante e semi di finocchio, questo salume viene insaccato in budella naturali di suino, successivamente forate e intrecciate nella caratteristica forma a catenella o a ferro di cavallo. La stagionatura dura non meno di trenta giorni.

L’origine della tradizione salumiera calabrese risale, probabilmente, all’epoca della colonizzazione greca delle coste ioniche e ai fasti della Magna Grecia. Le testimonianze storiche descrivono lavorazioni di carni suine fin dal secolo XVII. In tale epoca si colloca il primo riferimento scritto, inserito in un’opera intitolata “Della Calabria Illustrata”, dove si fa menzione di un ampio utilizzo della specifica tecnica di lavorazione della carne suina. In epoca più recente la produzione di insaccati in Calabria è attestata da statistiche, pubblicate a seguito di censimenti dell’epoca di Gioacchino Murat, risalenti ai primi anni del XIX secolo. In tali documenti si evidenzia anche l’utilizzo di spezie e aromi derivati da piante locali per dare maggiore sapidità alle carni.

Il Riconoscimento DOP: Reg. CE n.134/98. Il Consorzio di Tutela dei Salumi di Calabria a DOP, costituito in data 8 gennaio del 2007, ha sede legale in Cosenza.

La Salsiccia di Calabria D.O.P., disponibile nella versione bianca, dolce e piccante, è ottenuta dall’impasto di carni, tritate a medio taglio, ricavate dalla spalla e dal sottocostola del maiale allevato in Calabria. Aromatizzate con finocchio e peperoncino di Calabria, dolce o piccante, sono insaccate in budello naturale. Intrecciate a mano e legate con spago naturale, sono messe a stagionare per almeno 30 giorni. Ha un aroma più o meno intenso, al pari della sapidità. Al taglio ha una grana media, con grasso ben distribuito, colore rosso naturale, talvolta vivace secondo l’utilizzo di pepe nero o peperoncino rosso. Si consuma in purezza sia in cucina sia in numerose ricette.

Ha una stagionatura di almeno 30 giorni. Come da Disciplinare di produzione, la salsiccia deve essere ottenuta dalla lavorazione di carni di suini nati nel territorio calabro, oppure provenienti dalle regioni Basilicata, Sicilia, Puglia e Campania, purché trasferiti in Calabria entro il 4° mese di vita e quindi macellati e lavorati nello stesso territorio.

L’omaggio rivolto al maiale parte dai contadini fino agli industriali perché il gusto dello stare insieme e la celebrazione dei sapori tradizionali sono comuni a tutti i ceti sociali. Le carni del maiale garantivano la sopravvivenza di una famiglia media per un anno. Perciò questo animale è diventato sinonimo di ricchezza e opulenza. Ancora oggi la ritualità ad esso associata è diventata uno dei modi più tradizionali per riunire famiglia ed amici. La passione calabrese per il peperoncino è ben nota. Forse non tutti sanno che nel 1912, il chimico Wilbur Scoville mise a punto un metodo per valutare il grado di piccantezza del peperoncino: “il grado Scoville”. I gradi indicano il rapporto di diluizione in acqua necessario a far perdere la piccantezza al peperoncino analizzato. I salumi calabri D.O.P. sono solitamente classificati nella scala Scoville come “piacevolmente piccanti”.