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‘Tracce di cucina di Calabria’, il nuovo libro di Pinuccio Alia su una gastronomia meravigliosa

“Tracce di cucina di Calabria”, fatica letteraria di Pinuccio Alia, non è un classico libro di ricette. Si tratta di un viaggio dentro un meraviglioso universo gastronomico da parte di uno dei protagonisti dello stesso, basti pensare alla fama celeberrima in tutta Italia (e all’estero) che anima la Locanda di Alia, divenuta tappa fondamentale della ristorazione del Sud. Il libro dunque è la testimonianza una di quelle figure pioneristiche che «sono diventate custodi di un sapere da difendere dall’omologazione e dalle cattive abitudini, dallo spreco come dalla mentalità che sia possibile avere sempre tutto e ovunque» come recita Luciano Pignataro nell’introduzione del libro scritto dal ristoratore castrovillarese.

 

Il volume è un libro di cucina carico di umanità che declina stagione, dopo stagione, i piatti che da cinque anni sono pubblicati nell’inserto del fine settimana sul Quotidiano del Sud. Una rubrica settimanale nata per caso in una domenica di primavera – come racconta lo stesso Pinuccio Alia – e che è diventata ormai un cult per il quotidiano calabrese.

I suoi racconti culinari -si legge su abmreport.it- sono lo spaccato di una tradizione che ha saputo restare autentica pur sposando la modernità e l’innovazione. L’artigianalità della sua gastronomia si è resa contemporanea con la sua diffusione. Pinuccio sa far percepire odori, spazi, momenti, attimi e ritmi di un vissuto che ha il sapore della storia. Ha saputo valorizzare e sottolineare la straordinaria biodiversità, la ricchezza di sapori e gusto che la Calabria offre in tavola come elemento cardine di una accoglienza innata.

Un bagaglio culturale, prima che culinario, che oggi si sposa con il concetto della ristorazione dall’approccio «umanistico» – come scrive sempre Pignataro – «indispensabile in un momento in cui tutto sembra essere tecnica, con giovani cuochi abituati ad animali già ben porzionati e imbustati e che hanno dimenticato come si sfascia una bestia, come si sfiletta un pesce. Il messaggio di Pinuccio è moderno, non è antico».