“Riscoperta e promozione del terroir, consapevolezza e condivisione dei marcatori identitari, sensibilizzazione al consumo locale delle produzioni autentiche, riappropriazione della storia e comunicazione interna del patrimonio agroalimentare come valore aggiunto per lo sviluppo sostenibile. In due parole: management dell’identità. In una ricetta: spaghetti al limone diRocca Imperiale con spolverata di mandorla di Amendolara.”
Sono state, queste, le parole chiave usate e la provocazione del Sindaco di Amendolara, Antonello CIMINELLI, nel suo intervento conclusivo all’evento *LA COLTURA DEL MANDORLO: DALLE ORIGINI ALL’IGP *che si è tenuto sabato scorso al Castello Corte dei Normanni nel centro storico. Il dibattito è stato organizzato dal Comune di Amendolara con la partecipazione dell’ Università della Calabria , dell’Università degli Studi di Palermo, del GAL Alto Ionio Federico II e dell’ Associazione Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio.
Non ha usato mezzi termini, il Sindaco Antonello CIMINELLI, per sottolineare, con la passione che lo contraddistingue, la necessità ed il
senso di un impegno comune per la valorizzazione della storia agricola e delle eccellenze enogastronomiche, quale unica via d’uscita e di
sviluppo durevole per l’Alto Jonio e per la Calabria. A sostenere e rinforzare gli obiettivi ed i contenuti sottesi all’iniziativa sulla valorizzazione dell’antica tradizione del mandorlo nel Paese della Secca e dei piselli, è stato, tra gli altri, l’intervento di Silvia MAZZUCA professoressa del *Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche* dell’ Università della Calabria. Quest’ultima ha insistito sulla
forza evocativa del binomio ritorno alla terra e fondamento scientifico delle ricerche su produzioni e prodotti del territorio, indicando nell’esperienza di successo seguita per il limone di rocca imperiale, un modello di riferimento da studiare e ripetere per altre esperienze, come per il mandorlo.
Perché – ha spiegato *Paolo INGLESE* professore di *Scienze Agrarie e
Forestali* dell’*Università degli Studi di Palermo*, intervenuto
telefonicamente – il momento è favorevole nella produzione mandorlicola
italiana e perché c’è un pezzo di mercato mondiale che è scoperto.
Serve –
ha continuato *INGLESE*, complimentandosi con *CIMINELLI* per la sua
straordinaria passione per il territorio – uno studio sul territorio e dei
mercati e poi una buona gestione agronomica. Un impegno – ha concluso – che
sono pronto a condividere con la comunità e l’Amministrazione di
Amendolara
e con tutti i partner privati e pubblici che so esser stati mobilitati dal
Sindaco su questa sfida culturale e colturale ambiziosa.
Senza storia non c’è marketing, senza capacità di evocare ed emozionare
non c’è forza attrattiva*. Le piccole dimensioni di una località come
Amendolara – così *Mario TOZZI,* noto giornalista scientifico, ha esortato
cittadini ed istituzioni – possono e devono essere il vero valore aggiunto
e la più efficace leva strategica, insieme al recupero di storia e
tradizioni, per costruire sulla forza di questi scrigni identitari il
rilancio e lo sviluppo di questa terra e del territorio.
CIMINELLI* ha ringraziato, in fine, *Maria FERRARA* e *Mariateresa
STAMATO*, magrotecnica e imprenditrice agricola, per aver promosso ed organizzato il
riuscito incontro, conclusosi con una degustazione di piatti e prodotti
locali .
Alla manifestazione, moderati dal giornalista e direttore di
Paese24.it *Vincenzo
LA CAMERA*, hanno preso parte anche* Franco DURSO* direttore tecnico del
*GAL
Alto Ionio Federico II*, *Antonello PAGANO* presidente dell’*Associazione
Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio-Amendolara*, *Parisio CAMODECA*
direttore *Confagricoltura
dell’Unione Provinciale Agricoltori (UPA) Cosenza*, *Lenin MONTESANTO
*fiduciario
della condotta* Slow Food Pollino Sibaritide Arberia*, *Rocco ARCARO
*Agronomo
dell’Ordine Provinciale dei Periti Agrari
