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Slow Food calabrese: dal Pollino alla Sila, gastronomi emozionati

 

Una regione così di ricca di biodiversità e, al tempo stesso, teatro di così stridenti contraddizioni e paradossi rispetto a quella che dovrebbe essere la prioritaria tutela delle produzioni autentiche e delle filiere locali, il ruolo di Slow Food non può che essere militante. Di Presidio: a tutela delle produzioni agroalimentari e delle tradizioni enogastronomiche che rischiano ogni giorno di essere cancellate dagli effetti perversi di una globalizzazione alimentare che a queste latitudine viene invece subita e non governata. Pedagogico, finalizzato a convincere i consumatori locali (dalle famiglie ai ristoratori) del valore economico del ritorno alla terra, a partire dalle nuove generazioni. E, infine, di interlocuzione intransigente e costante con le istituzioni pubbliche a tutti i livelli, affinché facciano proprie, nel governo locale, la sfida culturale della sovranità alimentare per lo sviluppo sostenibile e durevole dei territori.

 

È quanto dichiara il Presidente del Convivium Slow Food Pollino Sibaritide Arberia Lenin MOBTESANTO al termine di quello che si è confermato essere un itinerario identitario e militante, riproposto con grande reciproca soddisfazione agli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Bra (Cn). – Da SARACENA a LONGOBUCCO, dalPARCO NAZIONALE DEL POLLINO a quello della SILA. Dalla tradizione marinara di CARIATI al maialino nero diPALUDI, dal vino di CIRÒ alla liquirizia di ROSSANO, Città d’arte che per la terza volta consecutiva ha ospitato la delegazione di giornalisti del gusto ed aspiranti gastronomi  di diverse nazionalità.

 

Dalla teoria appresa sui banchi del più importante e prestigioso ateneo europeo di gastronomia alla pratica sul campo. È qui, in quest’angolo di Calabria che concentra in pochi chilometri quadrati esperienze eccellenti, storie e paesaggi differenti che Slow Food territoriale ha accompagnato, alla scoperta di uomini, donne e terroir, i 28 studenti iscritti al corso in Marketing and Sustainability of High-Quality Products nell’ambito del MASTER IN FOOD CULTURE AND COMMUNICATION. E che da giovedì 29 scorso si sono spostati nella provincia di Crotone.

 

Dai piatti della memoria della storica Cantina MARINELLI nel cuore del centro storico di ROSSANO a quelli proposti dall’Osteria Slow Food AL CASELLO DA GIOVANNI, sul Lungomare S.Angelo. Dal  workshop sulla pesca sostenibile al Porto di Cariati, accompagnati da Damiano MONTESANTO insieme al Presidente del Flag BORGHI DELLO JONIO Cataldo MINÒ alla degustazione delle pizze con prodotti identitari proposte da PEDRO’S. Dalla Cantina SENATORE Vini a CIRÒ all’azienda agricola MINISCI di CORIGLIANO guidati da Cesare ANSELMI con degustazione finale all’Osteria Slow Food IL BISTROT a CANTINELLE. Ed ancora, dalla visita ai vigneti e dalle degustazioni del Moscato Passito Presidio Slow Food a SARACENA guidati da Claudio VIOLA insieme al Sindaco Renzo RUSSO al vero e proprio workshop sulla preparazione del famoso sacchiettu a LONGOBUCCO ospiti dello storico Salumificio ROMANO alla presenza del Sindaco Giovanni PIRILLO, con degustazione finale alla Trattoria AL PARCO DELLA SILA. Dalla Podolica Presidio Slow Food dell’azienda agricola diVincenzo BRUNETTI a PALUDI guidati a Tiziano CAUDULLO alla prestigiosa Fabbrica di Liquirizia AMARELLI, con ilMuseo Storico e tappa obbligata al Museo del Codex, per ammirare il Purpureus Patrimonio Unesco dell’Umanità, salutati ed accolti dall’assessore alla cultura di Rossano Serena FLOTTA