I sapori della tavola calabrese e le esigenze degli operatori enogastronomici per dare slancio al mercato sono stati al cento di un incontro organizzato dall’associazione ‘La Tavola Italiana’ e dal Centro ricerche e promozioni turistiche al termine di un breve viaggio alla scoperta della gastronomia calabrese e della regione che ha avuto come ospiti alcuni giornalisti italiani.
L’incontro si è svolto presso il villaggio ‘Borgo degli Ulivi’, a Sellia Marina, e ha registrato la partecipazione dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Carmen Barbalace,del referente regionale Federturismo Confindustria, Giuseppe Nucera, del presidente del consorzio del bergamotto, Ezio Pizzi, di Filomena Greco, imprenditrice della zona dell’alto Ionio cosentino, e di Vincenzo Vitale, della delegazione dell’Area grecanica dell’Accademia italiana della cucina. Punto focale dell’incontro è stata la presentazione del ‘Disciplinare delle 5 A’ creato da ‘La Tavola Italiana’ che è stato illustrato dal presidente dell’associazione Stefano Goracci.
Il progetto si propone di fornire una valutazione numerica ai prodotti della cucina italiana, attraverso l’analisi di cinque aspetti: agricoltura, ovvero una valutazione del processo produttivo; artigianato, cioè quanto le tecniche di lavorazione e di trasformazione delle materie prime tengano ai valori della tradizione; ambiente, ovvero quanto la produzione sia ecosostenibile; alimentazione, ovvero una valutazione dell’impatto sulla salute del consumatore; arte, cioè quanto il prodotto soddisfi anche un’esigenza estetica nella fase di immissione sul mercato.
Ogni punteggio che il comitato scientifico attribuisce ad ogni prodotto per le singole voci, va a comporre un pentagono e restituisce un valore numerico. Ma l’occasione della presenza dell’assessore Barbalace, ha stimolato, durante l’incontro, un vivo confronto tra imprenditori e amministratori politici che è servito a fare chiarezza sugli strumenti che la programmazione regionale ha messo a disposizione nel settore dell’agroalimentare.
Come i Piani di sviluppo rurale 2014-20 per i quali la Calabria potrà contare su 1,35mld di euro da investire nel comparto, con particolare riguardo alla comunicazione: “Con particolare interesse sono qui oggi – ha spiegato l’assessore – perché l’occasione per avere un contatto diretto con chi opera sul mercato e poter quindi rispondere direttamente alle sollecitazioni che arrivano. La programmazione Por, ma soprattutto quella Psr che riguarda il comparto agroalimentare, sono degli strumenti che saranno fondamentali per la nostra regione. Ma non si tratterà di finanziamenti dati senza che ne venga controllato l’utilizzo o che ne vengano valutati gli impatti sull’economia. La nostra regione ha bisogno di normalità nei processi, di procedure snelle e di risposte immediate per essere competitiva. Questo è quello che quotidianamente stiamo facendo, vogliamo essere il sostegno alle imprese che fanno della qualità sui prodotti il loro vanto e far sì che si creino le condizioni migliori affinché la Calabria possa essere riconosciuta per il suo valore”.
Tra gli interventi, quello di Giuseppe Nucera ha posto l’accento sull’esigenza di voltare pagina nella gestione del settore turistico e del comparto agroalimentare: “La Calabria ha bisogno di una nuova immagine, lontana dai luoghi comuni, che ci permetta di comunicare le nostre ricchezze. Ecco perché sono felice che qui, oggi, ci siano dei giornalisti non calabresi i quali hanno avuto la possibilità di vedere dal vivo, toccare con mano e assaggiare quanto di buono la nostra regione ha da offrire. Il loro lavoro sarà fondamentale per ricostruire, assieme ad altre iniziative, l’appeal della Calabria”.
Quanto alle impressioni dei giornalisti, sono tutti rimasti piacevolmente impressionati dalle bellezze naturali e gastronomiche della Calabria, nei prossimi giorni saranno quindi diverse le testate nazionali che si occuperanno di riportare articoli e pareri sul percorso enogastronomico calabrese e su quanto la nostra terra sia in grado di offrire. Al termine dell’incontro, giornalisti e partecipanti al dibattito, hanno partecipato ad un buffet esclusivamente a base di prodotti della cucina locale.