Da “Il Punto” a “Capatosta”, è questo il nome della nuova sfida dello chef calabrese, di Gioia Tauro cresciuto nella Piana, a NY da qualche anno che recentemente ha iniziato una nuova avventura supportato dall’imprenditore Gianroberto Cavagnaro. Del nuovo ristorante scrive anche il “Times”, intanto “La voce di New York”, gli dedica uno speciale “Nel cuore di Flatiron District il ristorante Capatosta – scrive il quotidiano della Grande Mela – appena aperto a New York grazie all’incontro tra lo chef Antonio Mermolia e l’imprenditore Gianroberto Cavagnaro, magnifica la semplicità dei piatti tipici del Sud Italia, reinterpretando la tradizione con eleganza e creatività, ma cercando di mantenere intatta la verità del sapore. Dopo poco più di tre anni da newyorchese, lo chef calabro Antonio Mermolia è pronto per il grande salto: aprire un ristorante tutto suo capace di portare in tavola tutta la semplicità e l’eleganza del Sud Italia. È nato così Capatosta, il ristorante il cui nome prende spunto dall’indole dei suoi creatori, due tipi volitivi, sognatori e un po’ ostinati (due “capatosta” appunto), sorto poche settimane fa nel cuore di Flatiron District. Ambiente elegante, essenziale e molto accogliente, Capatosta ha una missione ben precisa: magnificare la semplicità dei piatti tipici della tradizione culinaria del Meridione, attraverso un menù snello, veloce e quasi astratto fino ai suoi elementi di base. “Mi sono concentrato sui piatti che si possono trovare giornalmente nel Meridione – spiega Mermolia – non quelli da ristorante, ma piatti che cucinava la nonna o la mamma quando tornavi da scuola, come l’insalata di patate con aceto, cipolla e pane raffermo a cui poi io ho aggiunto il polipo. Nella semplicità di queste ricette trovo una grande profondità”.
E forse è proprio questo il segreto di uno chef che sembra intenzionato a deliziare i palati dei newyorchesi reinterpretando con creatività i piatti della tradizione. Nel menù di Capatosta, infatti, accanto alle ricette di casa, come il Gateau di Patate, l’Insalata di Arance, le Melanzane alla Parmigiana o la Zuppa di Fagioli, troviamo piatti assolutamente più ricercati, quali L’insalata Capatosta (insalatina mista, prosciutto croccante, mozzarella liquida e sorbetto al melone), la Pasta e Patate al Profumo di Costiera (una zuppa di patate, con mozzarella di bufala, scorza di limone e vongole), la Fileja al Ragout del Sud (la tipica pasta calabrese con la salsa di maiale, finocchio, scamorza e purea di carote) o il Pesce Spada sullo Stretto (cucinato con le melanzane e la salsa ghiotta). A metà tra tradizione e ricercatezza, anche le proposte de Gli Sfizi, un riquadro a parte all’interno del menù, perfetto per una “toccata e fuga”; è qui che troviamo una varietà di bruschette, affettati misti, la mozzarella in carrozza, l’uovo in tegamino, gli arancini, la fritturina di pesce, ma anche il Capatosta Sandwich, a base di nero di seppia, gamberi e melanzane.
Il menù de Gli Sfizi, tra l’altro, è perfetto per chi al tavolo preferisce l’angolo bar del locale, un’area di benvenuto (ma non solo) collocata subito all’ingresso e adatta a una consumazione divertente, fugace e di qualità”. “Raccontare il Meridione sarebbe impossibile – confessa Mermolia – allora mi sono concentrato sui suoi elementi fondanti, melenzane, cipolle, pomodori, verdure in generale, a cui do un tocco personale lavorando su variazioni di temperature e consistenze, ma sempre cercando di mantenere intatta la verità del sapore”. Notevole anche la carta dei vini che riflette l’accurata semplicità del menù. Come spiegato dalla Wine Director di Capatosta, Kelly Hau, è una lista di vini concentrata sul Sud: “Volevo rispettare il luogo di origine di Antonio – ha detto la Hau – abbiamo cercato di non inserire marchi commerciali, ma cercare invece i piccoli produttori, specialmente quelli di vini biologico e naturale”. (Foto lavocedinewyork.com)
