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Ristoratori Puglia: tra incertezze e pessimismo ci si interroga sulla Fase 2

Ha preso il via la Fase 2 che non in tutta Italia ha riportato quella ‘ventata d’aria’ tanto attesa. In Puglia, nonostante il rallentamento del lockdown prevale il pessimismo sulla ripartenza del settore ristorazione. L’83% dei ristoratori pugliesi, secondo un sondaggio promosso dal consorzio ‘La Puglia è servita’ tra i 70 imprenditori associati, teme che non ci saranno clienti a sufficienza per reggere i costi alla riapertura dei ristoranti prevista dal Governo per l’1 giugno.

Sulla data della riapertura dei ristoranti, il comparto sembra nettamente spaccato: il 45,8% ristoratori, dal Gargano al Salento, vuole ripartire nel 2021, mentre il 41,7% si dichiara pronto a ripartire al più presto.

“In Puglia è emerso un mondo della ristorazione spaccato, ma tutti sono d’accordo su un punto: subiranno molti danni per il taglio dei posti a sedere. I ristoratori del nostro Consorzio – fa notare il direttore del Consorzio La Puglia è Servita Vittoria Cisonno – basano la loro attività sul convivio, che va ben oltre del semplice cibo”.

Per il 45,8%, sarebbe necessario un piano per riaprire il prossimo anno, con fondi pubblici, ma il 41, 7% ha voglia di mettersi in gioco e di verificare se si può ripartire. Per quanto riguarda il distanziamento sociale, in Puglia il 29,2 % ha già̀ procurato i Dip e sta formando lo staff. Secondo alcuni dati, uno su otto subirà un danno sostenibile per la riduzione dei posti a sedere.