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Prodotti Tipici – Pomodoro di Belmonte Calabro, il ‘gigante’ inimitabile

La Calabria è un universo di specialità gastronomiche, eccellenze del bere e del mangiare oramai rinomate e apprezzate non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Per la rubrica ‘Prodotti Tipici il pomodoro di Belmonte Calabro, paese in provincia di Cosenza.

Come consumarlo? Semplice, il suo utilizzo ideale è nelle insalate. Nei mesi più caldi dell’anno, si sposa alla perfezione con la cipolla rossa di Tropea.

Due le principali caratteristiche del prodotto, ovvero le dimensione e i tentativi di imitazione. Il pomodoro di Belmonte infatti viene simpaticamente definito il “gigante”, il suo peso mediamente varia dai 700 ai 1000 grammi per ogni frutto e cresce su una pianta altrettanto gigantesca, la cui altezza raggiunge anche i 3m. In realtà le varietà sono due, oltre al ‘Gigante’ c’è anche il Cuore di Bue, che ha un peso fra i 400 e 800 grammi e una forma allungata che ricorda un cuore.

E’ oggetto di tentativi di imitazione ma è solo quello cresciuto nel comune di Belmonte ad avere precise caratteristiche qualitative. Al contrario degli altri pomodori, matura dall’interno verso l’esterno e la sua polpa, che non ha alcuna acidità e ha pochi semi, si fonde in perfetta armonia con la buccia.

Importato in Italia da un emigrante belmontese, che tornava dagli Stati Uniti, nei primi anni del secolo scorso, un uomo di cui purtroppo si è perso il nome, dal 2003 è salito sull’altare dei prodotti De.C.O (denominazione comunale d’origine) ed è l’unico pomodoro italiano a fregiarsi di questa etichetta

Il suo ciclo di produzione è piuttosto limitato: inizia verso i primi di giugno, ad una altitudine media di 50m slm, per terminare a settembre sulle colline circostanti, ad una altitudine massima di 600m. Altra caratteristica che lo rende unico è che la pianta produce buoni frutti solo se coltivata a campo aperto.  Questa etichetta, proprio per identificarlo in modo inconfondibile, è appiccicata su ogni frutto. Ben conosciuto nell’area della provincia cosentina, che ne assorbe circa il 70% dell’intera produzione, è stato recentemente scoperto anche dalla ristorazione d’alto livello ed è quindi reperibile in alcuni ristoranti del Centro e Nord dell’Italia.