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Perchè i prodotti della nostra terra potranno salvarci

E’ un dato notorio a tutti quanta incidenza abbiano sviluppato negli ultimi decenni le patologie degenerative, in primis quelle connesse al sistema di alimentazione della società postmoderna nella quale viviamo.

In particolare l’eccessiva assunzione di grassi animali, zuccheri e sale fa il paio con la scarsa assunzione degli importantissimi elementi organici presenti nella frutta e nella verdura.

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute andrebbero consumati almeno 400 grammi di frutta e altrettanti di verdura per ogni giorno, ma i dati del consumo reale portano questa soglia al di sotto della sua metà.

Nel tempo – ma nemmeno tanto – questa pratica alimentare scorretta porta ad un eccesso di calorie assorbite dall’organismo (soprattutto tra i bambini), figli per lo più di un modello alimentare diffuso su scala mediatica planetaria che privilegia quasi essenzialmente modelli di alimentazioni esageratamente orientati verso cibi saturi di proteine animali, di grassi e di zuccheri.

Le proprietà tipiche di frutta e verdura riescono naturalmente a combattere tutte le gravi conseguenze che tale scorretta dieta alimentare può favorire nella loro insorgenza: dalla aterosclerosi, alle patologie a carico delle coronarie, per finire al diabete, alla obesità, alla ipertensione arteriosa, alla ipercolesterolemia, e, ovviamente, ai tumori.

Gli antiossidanti presenti in gran quantità nella frutta riescono – infatti- ad arginare l’azione dei radicali liberi, principalmente se assunti attraverso frutta e verdura fresche di stagione.

La rivoluzione culturale dei prossimi anni – ma già in atto, in verità – sarà rappresentata dall’obiettivo di invertire i ruoli di protagonista e comparsa tra la frutta e la verdura da un lato e la carne e gli altri derivati animali dall’altro. Un ruolo da protagonista dei primi necessariamente spingerà i secondi verso un ruolo di integrazione della nostra dieta e non più di perno principale della stessa.