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Peperone di Senise IGP: il “peperone crusco” dal cuore della Basilicata

Il Peperone di Senise IGP, conosciuto anche come “peperone crusco”, si presenta con una forma stretta e allungata simile a quella del peperoncino ma non è piccante.

Denominato anche Zafaran, tradizionalmente questo peperone viene fatto essiccare e poi ridotto in polvere per poi essere utilizzato come condimento sia per pietanze consumate quotidianamente per la produzione di insaccati locali in quanto possiede ottime proprietà conservanti.

Il peperone di Senise con denominazione Igp venne introdotto nella zona di Senise, secondo quanto tramandato tra il XVI e XVII secolo dagli spagnoli. La coltivazione del peperone di Senise Igp si sviluppa tra Potenza e Matera.

Dal peperone di Senise IGP al Peperone crusco

I peperoni di Senise secchi, come previsto da molte ricette presenti nella tradizione culinaria della Basilicata, vengono tradizionalmente fritti ed assumono cosi la denominazione di di peperoni cruschi.

Prima di cuocere il peperone crusco è necessario pulirlo delicatamente con un panno asciutto ed eliminare picciolo e i semi interni. Una volta tagliato in due o tre parti, il peperone di Senise è pronto per essere fritto in olio extravergine d’oliva o di semi d’arachide.

Il peperone di Senise va cotto per pochi secondi, motivo per cui non si tratta realmente di un peperone fritto ma scottato.

Dopo questa breve cottura può essere degustato da solo o utilizzato per preparare diverse ricette come cavatelli con peperoni cruschi, peperoni cruschi e patate oppure orecchiette con peperoni cruschi.