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Pasta e birra con la cannabis: al via la coltivazione nelle serre di Pizzo. Blandino di Strongoli produce “Futura”

Via libera alla coltivazione della canapa industriale. Sarà prodotta in alcune serre di Pizzo e sarà utilizzata per fini alimentari per la produzione di pasta e di birra. Premessa indispensabile per chiarire che la cannabis non potrà essere destinata ad altri scopi e ad altri usi.
Il progetto, in via sperimentale, è stato già avviato nello scorso mese di dicembre. A seguirlo è l’associazione “Punto verde” che ha firmato un’apposita convenzione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria attivando così la coltivazione della cannabis in alcune serre di Pizzo. Una scelta non casuale. “Abbiamo scelto questa città – dice il presidente dell’associazione Antonio Chiaromonte  – per la qualità del vivai che in questa zona non hanno serre in plastica ma in vetro e tecnologicamente sono avanzate e più attrezzate dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene dei luoghi. Le piante che produciamo diventano alimento e, dunque, necessitano di un ambiente assolutamente adeguato”.

La coltivazione è partita a dicembre e le piante sono ormai prossime al primo raccolto. Saranno destinate ai pastifici e ai birrifici. “Gli imprenditori agricoli – spiega Chiaromonte – hanno dimostrato notevole interesse verso queste coltivazioni ai fini della sua produzione, trasformazione e commercializzazione nel settore alimentare, edile e cosmetico”.

Il Birrificio Blandino di Strongoli si è lanciato in questa avventura che riunisce agricoltori e aziende di vario settore.La birra “Futura” marchiata Blandino, è fatta proprio con la cannabis sativa, quella coltivata per usi industriali.