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Pane al carbone attivo, tra frodi alimentari, ipotetici vantaggi e rischi per la salute. Fa davvero bene?

Si sta sgonfiando il recente mito del pane nero, quello realizzato con aggiunta nell’impasto di carbone attivo vegetale che promette la scomparsa dei gonfiori addominali e del meteorismo. Negli ultimi anni la diffusione dei prodotti panificati di questo tipo si è estesa a macchia d’olio, e a promuoverla sono stati proprio i supposti vantaggi associati al loro consumo. Ma ultimamente qualcuno, anche esperto di nutrizione, ha cominciato a  nutrire dubbi sui suoi benefici e anche sulla sua sicurezza. A parte i casi di frode alimentare, come quello scoperto in Puglia dagli agenti della Forestale del Comando Regionale che hanno denunciato 12 panificatori che usavano additivi chimici non autorizzati dalla Legge, il problema di un rischio per la salute si pone proprio per l’uso del carbone attivo.

Negli Stati Uniti l’uso del carbone attivo a scopo alimentare sarebbe addirittura vietato a causa della pericolosità di alcune sostanze che possono essere presenti al suo interno, ad esempio benzopirene o idrocarburi policiclici. Diversi esperti hanno ultimamente spiegato che  il carbone attivo è prodotto dalla combustione di particolari legni. Il prodotto finale che si ottiene è quindi un vero e proprio carbone.

Il carbone attivo è un adsorbente, ha la capacità di adsorbire sulla sua superficie sia molecole gassose sia altre piccole molecole; per questo viene usato ad esempio dopo una lavanda gastrica. Un uso più commerciale è quello contro il gonfiore, proprio perché dovrebbe assorbire gas. Si è diffuso nei preparati da banco, ma dal punto di vista medico non ci sono grandi indicazioni. Gli studi che sono stati fatti non sono stati concludenti, non si è visto che fa diminuire i gas. In più ci possono essere dei problemi fisiopatologici.

Investire nell’acquisto di pane e prodotti da forno arricchiti di carbone attivo potrebbe quindi essere nient’altro che uno spreco di risorse a volte addirittura pericoloso. L’esperto ci ha infatti spiegato che oltre al problema dell’interferenza con l’azione di alcuni farmaci ci sono anche quello della stitichezza – possibile effetto collaterale dell’assunzione di carbone attivo – e del dosaggio.Infine, gli esperti ricordano che il carbone attivo deve essere utilizzato solo per brevi periodi.