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Olio d’oliva: gli italiani primi a livello mondiale per consumo

 La nostra Nazione ha il primato mondiale nei consumi annui di olio extravergine d’oliva, con oltre 500 mila tonnellate, ma a conti fatti il 50% degli italiani non è ancora in grado di riconoscere un prodotto di qualità. L’indagine che riguarda la produzione di olio d’oliva a livello nazionale, ma anche la capacità degli italiani di riconoscere la qualità di questo prodotto alla base della dieta mediterranea è stata condotta da Unaprol, su dati Ismea elaborati durante la prima sessione di incontri di Evootrends, l’evento dedicato alla filiera olivicola organizzato da Unaprol e Fiera Roma.

Nonostante il consumo medio annuo pro capite di olio d’oliva si aggiri sui 7,5 chili, i consumatori non hanno ancora in mano tutti gli strumenti per scegliere con cognizione il miglior prodotto per caratteristiche chimiche e organolettiche. Secondo i dati forniti dall’organizzazione dei produttori, gli italiani dedicano il 2,3% del proprio budget di spesa all’olio extravergine d’oliva, con una larga propensione all’acquisto diretto presso frantoi, cooperative ed olivicoltori (30%).

“Abbiamo la necessità di lavorare all’educazione al consumo di oli extravergine d’oliva di qualità per valorizzare in questo modo l’impegno e il lavoro dei produttori italiani – spiega il presidente di Unaprol, David Granieri, ai microfoni di Ansa – per questo motivo, insieme a Campagna Amica e Fondazione Evoo School, stiamo cercando di formare, attraverso diversi eventi dedicati, consumatori più attenti e consapevoli”.

“Chi impara a conoscere e a distinguere un olio extravergine d’oliva italiano di qualità – conclude Granieri – non torna più indietro e non si lascia più tentare dalle offerte civetta che danneggiano il mercato”.