Con l’export che inizia lentamente a riprendersi e le aziende che sono state operative anche durante la fase più buia del lockdown, il comparto produttivo della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha potuto ‘tirare una leggera boccata di ossigeno’ ma, nonostante ciò, non può ritenersi totalmente fuori dall’emergenza.
Senza un vero e proprio piano di rilancio del turismo, anche la filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop non potrà tornare ad essere come era durante il periodo pre-crisi e a proposito di ciò si è espresso Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ha sottolineato: “il trend di crescita che era costante negli anni scorsi, purtroppo si è fermato, come è avvenuto in tutti gli altri settori produttivi. La nostra fortuna è stata però di aver potuto sempre lavorare, garantendo la trasformazione del latte di bufala”.
Nonostante i sostegni economici, sembra proprio che difficilmente il settore riuscirà a riprendersi in un lasso di tempo minore di un anno, e questo avverrà principalmente se vi sarà il rilancio del canale Horeca, quello di hotel, ristoranti e catering, sbocco fondamentale per la mozzarella di bufala dop.
“Senza il canale Horeca – prosegue Raimondo – anche la bufala dop farà molta fatica. Serve un grande piano del turismo, con bonus e incentivi che convincano le persone a visitare le nostre terre e le aziende a recuperare parte del fatturato perso. Come Campania, possiamo offrire ai turisti un panorama ampio e completo dall’entroterra alla fascia costiera. Speriamo di far registrare entro un anno le stesse presenze di visitatori del 2019”.