Consumate da sempre in svariati modi e ritenute anche un porta fortuna nei periodi di crisi, le fave hanno storicamente rappresentato un cibo cardine nella cucina siciliana.
Ancora oggi la coltivazione delle fave avviene in maniera manuale, evitando l’uso di concimi o pesticidi.
Le fave sono da sempre state riconosciute “Cibo povero per eccellenza” e sono spesso consumate sia crude che cotte, cucinate magari nella “frittedda” con il finocchietto selvatico.
Parlando di fave non si può di certo non menzionare il macco di fave, realizzato con le fave e insaporito con germogli di finocchietto selvatico.
Macco di fave
Ingredienti
500 g di fave fresche sgusciate
800 ml di acqua
sale
100 g di cipolla
100 g finocchietto
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 mazzo di prezzemolo
1/2 cucchiaino di semi di finocchio
sale e pepe nero appena macinato (a piacere)
Preparazione
Togliete le fave fresche dai loro baccelli verdi.
Portate a ebollizione l’acqua e aggiungete sale e fave, lasciando quindi cuocere a fuoco lento per 5 minuti.
Togliete le fave dall’acqua e mettetele da parte.
In una padella fate soffriggere i semi di finocchio e la cipolla con l’olio d’oliva per circa 5 minuti. Aggiungete il prezzemolo tritato ancora caldo e mescolate.
Schiacciate le fave a mano,
Unite la pasta di fave alla cipolla precedentemente soffritta e aggiungete il finocchietto. Aggiungete l’acqua di cottura delle face e cuocete in tutto per qualche altro minuto.
Aggiungete sale e pepe nero a piacere.
Versate nei piatti, cospargete con olio d’oliva e guarnite con il finocchietto tritato.
L’ideale è servire con spesse fette di pane rustico.