La cucina scopre mix e tendenze sorprendenti. Se sino a qualche tempo fa era più evidente la distinzione tra i prodotti ‘sea’ (ovvero provenienti dal mare) e la charcuterie, la salumeria, oggi si parla sempre più di “seacuterie”, intendendo appunto una mescolanza tra i generi. Le novità, nello specifico, sono i torchon o pastrami di polipo, mortadella di capesante, prosciutto di spada, bresaola o n’duja di tonno. Insomma, la nuova charcuterie arriva dal mare
Il mare quindi ‘sposa’ la salumeria per poi incontrare, variamente combinati, erbe, spezie e condimenti in una girandola di idee sorprendenti. La richiesta è in aumento, il trend sale riscoprendo una novità (ideata dallo chef David Burke nel 1998) che dopo un periodo di ‘oblio’ si sta facendo conoscere al grande pubblico. Il pastrami di salmone, ovvero speziato, refrigerato e tagliato a fette, fu l’inizio di tutto, quasi 20 anni fa.
I colleghi di Burke, prendendo esempio dall’idea dallo chef americano, hanno iniziato a seguirne le orme, proponendo a loro volta novità legate alla seacuterie. Il pastrami di salmone arriva cosi in accoppiata a crauti, pane di segale e una “Thousand Island” aïoli (mélange di maionese, salsa chili, sottaceti agrodolci, olive, cipollotti…)o con finocchi, indivia e cetrioli più una vinaigrette di maionese e capperi.
Aaron Black invece, accanto al pastrami di salmone propone anche il torchon di polpo (con chorizo e mais sottaceto), la ‘Nduja di tonno (con confettura di lamponi alla senape) e la sorprendente mortadella di capesante (più mostarda di pesche), altre novità sono ad esempio il salame di polipo, o lo storione con pepe nero e bacche di ginepro.