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L’antica pratica dell’estrazione dell’essenza del Bergamotto di Reggio Calabria

Il Bergamotto di Reggio Calabria, oro verde e principe degli agrumi, è un vero e proprio scrigno di proprietà benefiche e sin dall’antichità è stato usato in diversi ambiti come la cosmesi, l’ambito farmaceutico o la profumeria. Ad oggi, il Bergamotto di Reggio Calabria grazie alle sue proprietà benefiche e grazie al suo profumo inebriante è riuscito ad entrare anche all’interno delle cucine degli chef stellati che non lo conoscevano e che lo hanno apprezzato sin da subito.

Molti prodotti a base di Bergamotto si realizzano con l’essenza di questo agrume che, nei tempi più antichi, veniva estratta a mano dagli ‘spiritari’.  Scopriamo le fasi di questa antica procedura.

L’originaria tecnica di estrazione a mano dell’essenza di bergamotto è una complessa tecnica realizzata da artigiani altamente specializzati detti spiritari.

Secondo quanto tramandato, lo spiritaro con un coltello lungo e particolarmente affilato detto ’u cuteddu ‘i spiritaru, divideva il frutto in due parti perfette, poi separava la buccia dalla polpa con ‘u rrasteddu, un cucchiaio in ferro particolarmente affilato simile a un rastrello.

Il passaggio successivo riguardava le bucce di bergamotto che, ormai prive di polpa venivano immerse in una vasca riempita con acqua e calce per circa un’ora.

Durante la fase di estrazione a mano dell’essenza di bergamotto lo spiritaro usava alcune spugne naturali: avvicinava le scorze alla spugna naturale e, facendo roteare la scorza premeva energicamente la spugna estraendo così la preziosa essenza che gocciolava nella ‘culina’. L’essenza di bergamotto veniva lasciata decantare in bottiglie e poi filtrata con carta da filtro e conservata nelle ramiere, grossi contenitori cilindrici di rame.