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La storia della viticultura calabrese protagonista al “Food&Wine Academy” di Parma

La storia della viticultura calabrese, che ha origini antichissime e che inizia prima della colonizzazione delle popolazioni greche, intrecciata con le nuove produzioni biologiche, è stata al centro, a Parma, di un incontro sul tema “Cirò e il Gaglioppo: Tradizione e Rivoluzione”, penultimo appuntamento della rassegna organizzata da “Food&Wine Academy”, fondata e diretta dal calabrese Raffaele D’Angelo.

Dalla storia della terra denominata Enotria, per la consuetudine degli abitanti di allevare la vite ad alberello sorretto da paletti (oinotron, dal greco, “paletto per la vite”), alla La fondazione di Crimissa, la moderna Cirò, che risale al VII secolo, la narrazione sull’enologia calabrese – davanti ad una platea di appassionati, sommelier e studenti – ha condotto fino alle nuove frontiere dell’enologia cirotana orientata al biologico.
Dopo un’accurata analisi del contesto culturale cirotano da parte di Matteo Gallello, redattore di “Porthos”, casa editrice indipendente di Roma, la narrazione è stata scandita dall’analisi dei vini a cura del sommelier Gaetano Palombella. “Abbiamo assaggiato – ha spiegato D’Angelo – il Rosato 2015, il Cirò Classico Superiore 2014 e la Riserva 2013 dell’azienda ‘A Vita. Concluso l’incontro, la degustazione è proseguita sul banco di assaggio con le specialità del territorio parmigiano generosamente offerte dal ristorante “Arte e Gusto”