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La Cuzzupa è il simbolo della Pasqua: conosciamo la sua storia?

La suocera la regala al genero e deve fare attenzione a quante uova mette sopra: ‘Cu’ nova rinnova, cu’ setta s’assetta’ (Con nove uova la promessa di fidanzamento è rinnovata, con sette il genero si siede quindi dire che il matrimonio è vicino). Questa espressione tipica dialettale calabrese è dedicata ad uno dei dolci pasquali più antichi e deliziosi del patrimonio culinario calabrese: le cuzzupe.

Le cuzzupe sono dei dolcetti squisiti, semplici da realizzare e dall’antichissimo valore simbolico. Il nome cuzzupa probabilmente deriva dall’arabo khubz o anche dal greco koutsupas, che significano, probabilmente il pane di forma circolare, beneaugurante, al quale poi nel tempo si sono aggiunti nuovi ingredienti, come ad esempio le uova.

Le cuzzupe,  sono diffuse in ogni angolo della regione e sin dai tempi storici vengono preparate per celebrare la Pasqua cristiana e più anticamente, per dare il benvenuto alla primavera.

Come ben saprete, la Quaresima prevedeva il divieto di mangiare i cibi di origine animale e probabilmente proprio da questo deriva quella che è l’antichissima usanza di incastonare sulla cuzzupa l’uovo, ovviamente sodo, simbolo della vita eterna ma anche augurio di abbondanza e di fertilità.

A partire dal Quattrocento, la Chiesa denominò la festa della Resurrezione la ‘Pasqua dell’Uovo’, e proprio in quegli anni secondo alcune fonti storiche nacque l’usanza di portare le uova in chiesa per farle benedire e di preparare il pane dolce e le cuzzupe, con tante uova sopra. Ovviamente queste preparazioni venivano poi donate a parenti ed amici.

Nei giorni precedenti la Pasqua le donne si riunivano e realizzavano ‘le cuzzupe ccu l’ova’ per ogni membro della famiglia. Le modalità erano le stesse della preparazione del pane ma ovviamente in più venivano aggiunte uova e zucchero.

Secondo la tradizione calabrese tramandata da generazioni, le uova utilizzate devono  sempre essere di numero dispari e la cuzzupa più grande si dona alla persona più anziana. Per i bambini la cuzzupa si fa a ciambella o a forma di colomba, mentre per le signore si usa la forma di treccia con un uovo ben in vista.