Antonello Rispoli, fiduciario della Condotta Slow Food di Lamezia Terme, racconta la partecipazione di una delegazione di 22 soci lametini a Leguminaria, la tre giorni organizzata da Slow Food a Napoli, l’unico evento italiano Fao per l’anno internazionale dei legumi.“Abbiamo portato alla seconda edizione della più importante kermesse nazionale dedicata ai legumi, cinque varietà di fagioli calabresi, tutti di Cortale. E non ci siamo accontentati di metterli in ‘vetrina’ ma abbiamo voluto farli conoscere e assaggiare con un “laboratorio del gusto”, un incontro conviviale di approfondimento interessante e originale. I fagioli di Cortale, dal 2010 riconosciuti dalla de.co. (la denominazione comunale d’origine), sono stati presentati e offerti in degustazione a Napoli e l’occasione ha cementato un rapporto tra la Condotta di Lamezia Terme e quella partenopea che è stato deciso di ufficializzare in uno stabile “gemellaggio”. Le 5 qualità dei fagioli di Cortale sono state tutte illustrate a Napoli: Reginella Bianca, Reginella Gialla, Cannellina, Cocò bianca e Cocò gialla.In un “Laboratorio del gusto” ospitato da “La Chitarra” Gianfranco Manfredi, giornalista esperto di enogastronomia ha presentato i tipici fagioli autoctoni cortalesi, con riferimenti storici e organolettici, insieme al fiduciario Slow Food-Napoli, Giosuè Rino Silvestro ed all’esperto di oli Alberto Capasso. Al Laboratorio hanno partecipato anche Pierluigi Tavella, che ha curato, illustrato e motivato il classico abbinamento dei fagioli cortalesi con l’extravergine da olive Carolea.
“Leguminosa” ha trasformato per tre giorni – da venerdì 4 a domenica 6 – Napoli in “Fagiolandia”, una capitale mondiale dei legumi con la più grande mostra-mercato del settore mai organizzata in Italia. Nella storica Piazza Dante, Slow Food ha promosso ogni giorno sino a tarda sera un susseguirsi ininterrotto di eventi, laboratori, dibattiti, cene oltre alla possibilità di acquistare i legumi prodotti in regime biologico che rappresentano l’elogio della biodiversità. Accanto a legumi rari come la lenticchia di Rascino, il cece nero della Murgia carsica e il lupino gigante di Vairano, tutte produzioni che rischiavano l’estinzione, i Fagioli di Cortale. Sono stati proprio loro fra i protagonisti di un seguito momento di approfondimento nell’affascinante percorso che ha visto a Napoli la riscoperta di sapori dimenticati ma anche il valore delle sementi, dalla cultura dei territori più remoti e le tematiche legate allo sviluppo sostenibile. Un evento che è pure un progetto, insomma, per far conoscere e valorizzare tutti i legumi raccontandone l’origine e il valore nutrizionale e che perciò ha ottenuto il Patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Comune di Napoli”.