Il fagiolo poverello di Mormanno è un nuovo presidio Slow Food della Calabria e la comunicazione ufficiale dell’ufficio nazionale dei presidi chiude un percorso iniziato mesi addietro.
Nell’area occidentale della Calabria, dove sorge il Parco Nazionale del Pollino, viene coltivato da millenni un ecotipo di fagiolo completamente bianco, chiamato Poverello Bianco, in dialetto locale “Fasulu povireddru iangu”.
Il fagiolo poverello di Mormanno viene prodotto precisamente nell’area montana ed irrigua dei comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello ed Aieta, tutti appartenenti alla provincia di Cosenza. Si tratta di un ecotipo locale di Phaseolus vulgaris L. che si caratterizza per il seme di forma ovale, privo di screziature e bassa percentuale di tegumento. Ha un elevato contenuto proteico mediamente pari a circa 26% e alti valori di proteine solforate.
La raccolta dei baccelli secchi avviene manualmente nelle giornate soleggiate di ottobre: i baccelli vengono raccolti ed esposti al sole sulle grate di legno, poi riposti in sacchi di iuta e battuti manualmente per ottenere la granella secca. A questo punto il legume viene separato dal baccello: il primo continua ad essere selezionato, sempre manualmente, attraverso quelli che erano i setacci contadini mentre i baccelli, una volta dati in pasto agli ovicaprini aziendali, oggi possono essere conferiti ad aziende attive nell’ambito della cosmesi per essere la base di creme o infusi.
«La realizzazione del Presidio per il Fagiolo Poverello – ha commentato il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra – è frutto del grande percorso di aggregazione messo in campo dai produttori accompagnato dalle amministrazioni comunali di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello, ma allo stesso tempo è il risultato di un impegno programmatico e finanziario che l’Ente parco ha messo in campo. Questa iniziativa ed il successivo riconoscimento si inquadra nel solco di un lavoro di valorizzazione più complessivo che il Parco conduce da anni sulle micro filiere agroalimentari di qualità e siamo consapevoli che l’iniziativa potrà avere successo perchè si tratta della produzione di un prodotto sul quale c’è una grande capacità di lavorazione nelle tre comunità interessate ma c’è anche la possibilità che il percorso di aggregazione possa raccogliere altre adesioni e per questo continueremo a lavorare».