La leggenda narra che la Ricotta venne scoperta da un pastore che dimenticò di svuotare la caldaia dal siero. Quando se ne accorse, notò dei fiocchi bianchi e soffici dal sapore dolce galleggiare sul siero dimenticato. Il nome Ricotta deriva appunto dal latino recoctus, cioè ricottura. Con l’avvento della moderna tecnica casearia, invece, si è capito che riscaldando il latte a temperature vicine ai 90° le proteine del siero potevano essere coagulate con il raffreddamento assieme alle caseine che compongono normalmente il formaggio. Ecco come nasce il Cacioricotta, classico formaggio delle province di Reggio Calabria e Cosenza con latte di capra di diverse razze. Può maturare qualche giorno, ma anche uno o più mesi. Composto dalle proteine del latte e del siero (sieroproteine). Presenta bassa intensità aromatica se giovane, media intensità e piccantezza se di breve stagionatura.
Il Cacioricotta è un formaggio della tradizione casearia ottenuto dalla lavorazione di latte di capra o di pecora, raramente di vacca, prevalentemente allevate all’aperto.
E’ un formaggio tipico del sud Italia, e oltre alla Calabria è prodotto anche in Puglia, Basilicata e Campania.
Il termine cacioricotta deriva dal metodo di lavorazione misto, con il quale si ottiene il formaggio, infatti per far rapprendere il latte si utilizza la coagulazione presamica tipica del cacio, ma anche quella termica caratteristica della ricotta.
Grazie alla sua particolarissima tecnica di caseificazione, il cacioricotta contiene tra i suoi ingredienti la caseina, tipica di tutti formaggi, ma anche l’albumina caratteristica della sola ricotta.
Il cacioricotta si presenta in forme cilindriche di piccole dimensioni con un peso che varia dai 500 grammi a 2kg.
La crosta è rigata di colore bianco sporco e la pasta è compatta di colore bianco priva di occhiature.
L’odore del cacioricotta è intenso, con sentori di erba e il sapore è acidulo, leggermente piccante.
Può essere consumato fresco oppure dopo una quindicina di giorni come formaggio da grattugia.
Consumato fresco si accosta a verdure di stagione. Se stagionato può essere grattugiato su piatti caserecci come la pasta al sugo. I vini preferiti sono l’Aglianico o il Gioia del Colle Primitivo.