Non è un dato conosciuto da chiunque ma rappresenta la massima garanzia per i cibi che ingeriamo.
Il Codex Alimentarius è un insieme di regole e di normative – un vero e proprio codice – istituito oltre 50 anni fa dalla FAO e dalla Organizzazione Mondiale della Sanità con lo scopo di proteggere la salute dei consumatori e assicurare la correttezza degli scambi internazionali
Tra le principali disposizioni previste nel Codex – aggiornato ogni anno da una Commissione intergovernativa composta dalla Ue e da altri 185 Paesi – troviamo quelle riguardanti la frutta e la verdura.
Sul tema gli standard di ciò che poi arriva sulle nostre tavole sono fissati dal Codex in maniera molto rigida allo scopo di definire i limiti di sicurezza e dare indicazioni precise sulla prevenzione e riduzione massima dei rischi di contaminazione ad opera di metalli pesanti, tossine, funghi, batteri, virus.
Oggi tutte le aziende che intendono affacciarsi sul mercato – prima ancora che pensare di conquistarlo – devono porsi seri interrogativi quotidiani circa la qualità e rigidità della loro filiera di controlli.
E’ proprio questo dato che fa la differenza e genera maggiore o minore affidabilità dell’azienda, del marchio di riferimento e, in definitiva, dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Insomma, prodotti della terra si, ma a condizioni precise e con garanzie di sicurezza ben determinate.
E oggi le aziende che li rispettano (e quindi sono legittimate ad operare) possono ben andarne fiere