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Fichi secchi: antichissima tradizione calabrese

Nella Valle del Crati, nel territorio cosentino, crescono sin dai tempi più antichi i fichi della varietà Dottato. Questa tipologia di fico, conosciuta e rinomata a livello nazionale per la sua estrema dolcezza, si dice che abbia trovato il in questo ambiente collinare il suo habitat ideale. Il fico dottato di Cosenza è un frutto dal sapore dolce, di piccola dimensione, con la buccia di color verde chiaro e con una polpa morbida e compatta, oltretutto vanta della denominazione DOP.

Secondo alcune fonti storiche, il fico giunse in Calabria al tempo della civiltà greco-romana per opera dei Fenici. La sua coltivazione sembra si sia insediata velocemente, in particolare nella provincia di Cosenza, grazie alla presenza di un clima favorevole.

La denominazione “Fichi di Cosenza”, ricevuta nel 2010, come recita il disciplinare di produzione designa esclusivamente i frutti essiccati di fico domestico “Ficus carica sativa” (domestica L.), appartenenti alla varietà “Dottato”.

‘Fichi sicchi’: l’essiccazione del Fico Dottato di Cosenza, una tradizione antichissima

L’essiccazione e la trasformazione dei fichi secchi è una vera e propria tradizione antichissima, tramandata soprattutto al sud da generazioni. Per l’essiccazione del fico Dottato di Cosenza si sfrutta principalmente il caldo per eliminare l’umidità all’interno del frutto e ottenere un prodotto conservabile per il resto dell’anno.

La prima fase dell’essicazione avviene per disidratazione naturale, ovvero lasciando i frutti ad “appassire” sulla pianta. Successivamente i frutti vengono raccolti in cesti (panari) e fatti asciugare al sole su graticci di canne (cannizzi), dove vengono rivoltati spesso durante la giornata, per favorire un’essiccazione uniforme. I frutti sono pronti per essere lavorati quando, schiacciandoli tra le dita, dalla buccia non fuoriesce più la polpa.

I fichi secchi, o fichi sicchi in dialetto calabrese, sono ottimi da mangiare da soli o ripieni di noci e immersi nel cioccolato.