La condotta Riviera dei Cedri, istituita in un territorio fortemente caratterizzato dalla coltura di un agrume tanto prelibato, quanto a rischio di estinzione, qual è il cedro, si porrà, come le altre oltre 1.300 presenti in tutto il territorio mondiale, di diffondere la filosofia del “buono, pulito e giusto”, che da anni costituisce lo slogan vincente di Slow Food, famosa organizzazione internazionale fondata da Carlo Petrini che proprio quest’anno festeggia il trentennale.Sabato 21 maggio presso l’Hotel Riviera Bleu di Diamante, è stata presentata ufficialmente la nuova Condotta Slow Food “Riviera dei Cedri”.
Il ricco pomeriggio adamantino è iniziato con la presentazione delle finalità che la nuova condotta calabrese perseguirà sul territorio e con l’ufficializzazione del Comitato di condotta; a questo è seguito l’interessante convegno “Biodiversità, Territorio e Turismo Sostenibile”, coordinato dal fiduciario Sergio Gimigliano e dal “padrino” della neonata condotta Maurizio Rodighiero e che ha visto la partecipazione oltre che degli amministratori dell’ampio territorio di riferimento (ricordiamo che, geograficamente parlando, la Riviera dei Cedri si estende da Tortora a Paola) e dei rappresentanti regionali di Slow Food, anche di importanti ospiti del mondo del turismo, della cultura e dell’enogastronomia.
Si è proseguito, poi, con una degustazione di prodotti a base di cedro: l’aperitivo preparato in esclusiva dal mitico Ninì Belcastro (Caffè Ninì) i caratteristici prodotti delle Officine dei Cedri; gli stuzzichini salati preparati dal ristorante Panza e Crianza, la mitica torta al cedro della blasonata Pasticceria Aronne di Santa Maria del Cedro.
Dopo il momento istituzionale e quello enogastronomico, è stata la volta del connubio con l’evento musicale calabrese nato quindici anni fa proprio nella capitale della Riviera dei Cedri (Diamante, appunto) e divenuta, nel tempo, una rassegna itinerante nelle più belle località calabresi, annoverata ormai da anni dalla critica come uno dei festival jazz più importanti d’Italia.
Parliamo del Peperoncino Jazz Festival, evento che proprio in questi giorni si è confermato (per il sesto anno consecutivo) tra i primi cinque festival jazz d’Italia all’esito dei Jazzit Awards – l’annuale referendum indetto dalla prestigiosa rivista specializzata Jazzit – che in occasione di questo primo atto ufficiale di Slow Food sul territorio dell’alto Tirreno Cosentino, darà anch’esso un primo assaggio di quella che si preannuncia come una incredibile XV edizione, che con 60 concerti in programma da metà giugno ai primi di ottobre, ancora una volta caratterizzerà nel segno del miglior jazz italiano ed internazionale tutta l’estate calabrese.
In attesa di svelare, a brevissimo, il ricchissimo programma dell’edizione 2016, il festival organizzato dall’Associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano ha proposto, in anteprima e in esclusiva italiana, il concerto in piano solo del pianista estone Kristjan Randalu (ingresso libero).
Già apprezzato dal pubblico del Peperoncino Jazz Festival lo scorso anno in occasione di uno dei concerti realizzati in Sila al fianco del sassofonista “vichingo” Trygve Seim, in occasione di questa attesissima anteprima del festival musicale più piccante d’Italia il pianista estone, grazie anche alla collaborazione dell’Associazione culturale Diamante La Grande Bellezza, si è esibito all’ora del tramonto nel suggestivo scenario della spiaggia più bella di Diamante (Riviera Bleu), dialogando, in solo, con la bellezza del paesaggio della Perla del Tirreno.