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Confartigianato Imprese Calabria chiede apertura pasticcerie in modalità asporto

Lo stop alla vendita dei prodotti delle pasticcerie artigianali avviato in seguito al Dpcm 11 marzo 2020 che impedisce a queste imprese di vendere i propri prodotti attraverso la modalità di asporto, sta arrecando enormi danni alle aziende del settore in tutta Italia.

La denuncia in merito è arrivata direttamente da Confartigianato Imprese Calabria che ha stimato, solo in Calabria, 20 milioni di euro di perdita di fatturato nel mese di aprile, cifra risultante dalle mancate vendite dei dolci legati anche alla ricorrenza di Pasqua.

Secondo quanto rilevato da Confartigianato Imprese Calabria, il 76,3 % di imprese artigiane subirà un mancato fatturato legato alle vendite pasquali nel mese di aprile 2020 di 17 milioni di euro, a cui si aggiungono 3 milioni di euro per il deperimento delle materie prime acquistate prima della sospensione forzata.

In merito alla situazione, Confartigianato Imprese Calabria chiede un intervento tempestivo del Governo regionale affinché incalzi il Ministero competente a fare chiarezza sull’interpretazione delle norme, stabilisca omogeneità di applicazione in tutto il territorio ed eviti disparità di trattamento tra attività.

“Pasticcerie e gelaterie risultano notevolmente penalizzate da questa interpretazione – afferma Angelo Musolino, presidente dell’Associazione dei pasticcieri reggini che aderisce a Confartigianato Calabria -, in questo modo vengono danneggiate le aziende di questo settore che non solo saranno alle prese con il mancato guadagno, ma perderanno anche le notevoli scorte di magazzino destinate alla produzione pasquale. Chiediamo, quindi, il monitoraggio del territorio nell’applicazione di regole uguali per tutti, ma anche che nella legalità e nel rispetto delle norme di sicurezza certificate nei protocolli ad hoc, si dia la possibilità a pasticcerie e gelaterie di poter aprire e vendere i propri prodotti con la modalità di asporto (senza consumazione sul posto) garantendo sempre la sicurezza ed il rispetto delle norme ministeriali, superando la distinzione tra imprese del settore food. Alle istituzioni e alle categorie competenti, per come già chiesto dai nostri vertici regionali, chiediamo di garantire a tutti le condizioni necessarie per favorire l’accesso al credito delle piccole imprese nella fase successiva, quando ci ritroveremo nelle condizioni di non poter riaprire se non adeguatamente supportati”.