Coldiretti porta avanti da diversi anni una battaglia contro gli attacchi al Made in Italy, contro la contraffazione delle etichette e contro tutto ciò che pericolosamente può danneggiare la produzione agricola e alimentare italiana
Alcuni giorni fa, è stato sventato un vero e proprio blitz ai danni della produzione agroalimentare nazionale con lo ‘Stop alla proposta emendativa‘ che proponeva l’impiego dell’ologramma di Stato con la dicitura “Made in Italy” per beni alimentari ottenuti anche con prodotti importati o di origine straniera.
Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria ha affermato: ”E’ un risultato per evitare di legittimare l’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani, usando come criterio il codice doganale ai sensi del quale il luogo d’origine è paradossalmente quello dell’ultima trasformazione sostanziale, così che cagliate importate dall’estero consentono la produzione di formaggi italiani o carni macinate, ugualmente provenienti da Paesi europei o extraeuropei, determinano la produzione di salumi nazionali. Su questi temi c’è un forte impegno della Coldiretti per evitare la recisione del collegamento tra filiere e territorio, ponendo a rischio investimenti produttivi, posti di lavoro e occasioni di successo dei nostri prodotti autentici a livello del commercio internazionale, minacciati anche dai dazi di Trump che possono far pagare un conto al Made in Italy agroalimentare colpendo vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua. Questo favorisce le lobby del falso Made in Italy alimentare che solo negli Usa fattura 23 miliardi di euro. Continua la nostra battaglia “stop al cibo falso” che solo in Calabria ha già prodotto la raccolta di oltre 20mila firme per garantire la trasparenza delle informazioni, dando piena attuazione alla legge sull’obbligo di etichettatura”.