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Si può mangiare cibo scaduto? Ecco i consigli dell’esperta del Corriere della Sera. Alcuni alimenti possono essere tranquillamente consumati dopo la data di scadenza, e sono quelli che sull’etichetta riportano la scritta “da consumarsi preferibilmente entro”. Quella dicitura indica che il produttore garantisce la massima qualità del prodotto entro quella data, ma non significa che in seguito i cibi siano da buttare. Riso e pasta, per esempio, dopo quella data perderanno parte delle proprietà organolettiche, ma non faranno male. Bisogna solo stare attenti alla conservazione: in luogo fresco e asciutto. La cottura, in ogni caso, elimina eventuali batteri. Questi alimenti vanno buttati solo in presenza degli insetti». La pasta fresca confezionata ha come data di scadenza riportata sulla confezione 30 o 60 giorni. Si può consumare fino a 5-6 giorni dopo senza rischi, previa cottura. Essendo secchi, biscotti, cracker e grissini non presentano rischi se mangiati dopo la data di scadenza: perderanno aroma e fragranza, ma senza problemi per la salute. Bisogna solo essere certi che le condizioni di conservazione siano state corrette. L’insalata in busta ha una scadenza di 7 giorni, ma è meglio consumarla prima, entro il quinto giorno, perché il rischio che si deteriori è alto. Per quanto riguarda i prodotti freschi, bisogna osservarli (colore della buccia, stato del picciolo, stato delle foglie) e valutare di caso in caso. Le uova hanno una scadenza di 28 giorni ma il consiglio è di anticiparla a venti per evitare il rischio di salmonella. Le salse come la maionese vanno consumate entro la data di scadenza, perché hanno ingredienti a rischio come le uova. Le conserve pure, per mantenere l’equilibrio degli ingredienti meglio rispettare la scadenza. Difficilmente le scatolette diventano immangiabili, anche dopo la data di scadenza. L’unico accorgimento è non mangiare il contenuto di quelle ammaccate perché l’ammaccatura potrebbe nascondere un foro, e quindi il prodotto non sarebbe più sicuro. Formaggi, per quelli stagionati non ci sono problemi, fino all’insorgenza delle muffe si possono mangiare. Quelli freschi come ricotta o robiola, invece, devono essere consumati prima della scadenza indicata (di solito scadono a 25-30 giorni, meglio consumarli 5-7 giorni prima.