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Chef catanzarese per il rilancio del centro storico

Tutto è pronto per l’inaugurazione del locale che rianimerà le fondamenta dello storico Palazzo Fazzari di Catanzaro. Alle ore 19.00 del 4 Dicembre la birroteca avviata dal giovanissimo Michele Giglio aprirà i battenti. A deliziare i partecipanti vi sarà una degustazione del menù composto dallo chef Davide Cosentino.

Per il “maestro dei fornelli” catanzarese si tratta di una nuovaed entusiasmante sfida culinaria. «Il menù che ho battezzato “Fud”– ci ha spiegato Cosentino – è stato pensato per valorizzare al massimo la produzione locale e artigianale della nostra regione. L’attenzione per la stagionalità, la rotazione delle materie prime sarà protagonista; tra le eccellenze spiccano la chianina e il tartufo calabresi».

La passione e la competenza che Davide ha dedicato a “Fazzari’s 18” sono state mosse soprattutto dall’idea che anima il progetto imprenditoriale: investire sul centro storico. «La valorizzazione del cuore della città – ha spiegato lo chef – è una delle sfide più ardue che oggi si pone agli operatori della ristorazione del capoluogo. Spero che, come me, tanti altri colleghi si lascino affasciare da questa impresa».

Il progetto “Fud” elaborato da Davide è il risultato di diversi anni di esperienza sul campo. Lo chef si è distinto, infatti, a livello regionale e non solo grazie a: stage in ristoranti stellati, gestione di rinomati locali sulla costa ionica, partecipazione a trasmissioni televisive. Con la condotta Slow Food Calabria, ha prestato la sua professionalità anche a favore di eventi benefici, distinguendosi nel recente “Chef for Children”.

«A spingermi verso la partecipazione a manifestazioni culinarie così diverse – ci ha spiegato Cosentino –  è sempre l’amore per la cucina. Questo sentimento è nato in me quando avevo appena diciannove anni e, per motivi di studio, sono volato in Spagna. Lì, gli amici stranieri mi chiedevano della cucina italiana. Per compiacerli mi sono avvicinato ai fornelli, dando il via a una passione che da allora si nutre di: studio, pratica, sacrificio e begli incontri».