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Cambia la Luna: al via la raccolta dello zafferano anche a Castiglione Cosentino

Tra qualche giorno cambierà la Luna e nelle zone dedicate che vanno dalla Toscana alla Calabria i raccoglitori di zafferano si preparano al raccolto. La raccolta dello zafferano, un lavoro tutto manuale, non è semplice: basti pensare che per ottenere un Kg di “oro rosso” servono 150mila fiori ancora chiusi

Molte aziende produttrici di zafferano, dal basso Lazio alla Calabria sono a conduzione femminile. A Castiglione Cosentino (Cosenza) l’azienda agricola Linardi, che fa parte della rete degli “Agronauti”, è guidata da due giovani sorelle. “Abbiamo una grande passione – dice la titolare, Maria Concetta Linardi – fare agricoltura nella nostra terra preservando la natura e la biodiversità dei nostri territori. Produciamo lo “zafferano del Re”, col simbolo di Re Alarico, con metodi naturali e con l’orgoglio – da vere artigiane – di un processo di lavoro interamente svolto a mano. Abbiamo scelto di realizzare il laboratorio in cui essicchiamo e confezioniamo il prodotto nel centro storico di Castiglione Cosentino perché abbiamo l’obiettivo e la speranza di rivitalizzare i borghi dei nostri territori calabresi”.

È iniziata circa tre anni fa l’avventura dello Zafferano del Re coltivato in un totale di tre ettari di terreno sulla collina di Castiglione cosentino.

L’oro giallo, tanto costoso quanto ricercato, è un prodotto Made in Calabria che, come sottolinea Laratta all’interno di una nota, “Sa di rivincita e di riscatto. Qualcuno lo coltiva in provincia di Reggio Calabria con successo. Per il resto non c’è nulla. La cosa di particolare interesse è che la qualità dello zafferano delle sorelle Linardi è altissima. Così come confermato dal Dipartimento di Scienze della Nutrizione e della Salute dell’Università della Calabria. I campioni esaminati appartengono alla categoria commerciale di tipo 1. Dunque, la più pregiata”.