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Bomba Calabrese: la ricetta per realizzare il “piccantino” con peperoncini di Calabria

La Calabria, terra di sole e di mare, ha un patrimonio enogastronomico tanto ricco quanto vasto. Quando un calabrese fuorisede parla della sua Calabria e del patrimonio enogastronomico della sua regione non può non citare prodotti come la Nduja di Spilinga, il Bergamotto, il caciocavallo silano, le conserve di pomodori secchi o melanzane sott’olio, senza mai dimenticarsi della piccantezza dei peperoncini coltivati in Calabria e maturati al sole di questa terra tutta da scoprire e da assaporare.

Il peperoncino in Calabria rappresenta una vera e propria “cultura” che si tramanda di generazione in generazione: che sia fresco, essiccato, macinato o sott’olio, il peperoncino di Calabria non potrà mai mancare sulle tavole dei calabresi così come i formaggi tipici, i salumi e l’immancabile “pitta” degna avversaria della classica focaccia, che rende qualsiasi tagliere ancora più goloso.

Le varianti di peperoncini calabresi sono innumerevoli, e queste si suddividono in primis per “tasso di piccantezza”: è tanto difficile trovare in Calabria un peperoncino che non sia piccante quanto è difficile trovare sulla tavola di un calabrese un peperoncino acquistato in un supermarket o importato da chissà dove.

La “Bomba calabrese”: come gustarla al meglio

Chiunque venga a  in Calabria, non può rifiutare l’assaggio di uno dei simboli enogastronomici di questa terra: la “bomba calabrese” o “piccantino”.

Questa salsa piccante, non è semplicemente una composta a base di peperoncino, bensì viene realizzata con peperoni e melanzane che avvolgono il piccante del peperoncino tipico calabrese. Questa salsa dalla consistenza densa e cremosa è adatta per insaporire piatti a base di carne o sughi per condire un buon primo piatto. In alcuni paesi della Calabria, questa salsa viene tipicamente aggiunta anche sulla pizza o sulle patate lesse, mentre i più coraggiosi la mangiano semplicemente spalmata su una fetta di “pitta” o una bruschetta.

Il segreto per non rovinarsi un intero pranzo, è quello di assaggiare una piccola quantità di piccantino senza eccedere e solo i un secondo momento decidere come gustarlo al meglio per poter assaporare la dolcezza degli ortaggi e la piccantezza del buon peperoncino calabrese.

Alla scoperta del “Piccantino”: dalla preparazione alla conserva

Scopriamo come realizzare la Bomba Calabrese, una conserva che poi potrà essere suddivisa in delle boccette di vetro ed essere consumata in qualsiasi occasione

Piccantino o Bomba Calabrese (dosi per la realizzazione di 3 kg di salsa)

1,5 kg di melanzane lunghe
1,5 di peperoni rossi e gialli
200 g di acciughe
10 peperoncini piccanti di media grandezza
Una manciata di capperi dissalati
Venti pomodori secchi dissalati
Basilico fresco
Prezzemolo fresco
Due spicchi d’aglio
Sale grosso q.b.
Aceto q. b.

Procedimento:

  • Lavare, liberare dal picciolo e tagliare i peperoni e le melanzane a strisce. Metterli quindi sotto sale insieme ai peperoncini tagliati a metà, alternando strati di sale a strati di ortaggi. Posizionare sul tutto un coperchio e sul coperchio un peso. Lasciare così per 24 ore.Trascorse le 24 ore, strizzare ben gli ortaggi e metterli in ammollo in aceto per 5 ore. Fare in modo che tutti gli ortaggi siano immersi nell’aceto. Sarà l’aceto a fungere da conservante in questa preparazione.
  • Trascorse le 5 ore sotto aceto, strizzare di nuovo, aggiungere l’aglio, le acciughe, i capperi, i pomodori secchi e frullare grossolanamente tutti gli ingredienti. Porre la salsa così ottenuta in vasi di vetro precedentemente sterilizzati. Coprire con olio evo e tenerne sotto controllo il livello per alcuni giorni, spesso l’olio va a riempire tutti gli spazi all’interno del barattolo, scendendo lentamente e lasciando così scoperta la superficie della salsa. La salsa così isolata dall’ossigeno dell’aria sarà preservata dalla proliferazione di eventuali muffe e si conserverà per moltissimo tempo.